Estremo
Ponente
Ligure

Il terroir è il pedoclima, ovvero l’insieme delle condizioni di clima e suolo, della esposizione e pendenza, che fanno di un’area ben perimetrata geograficamente una regione privilegiata ed esclusiva per la produzione di un vino, di un formaggio, di un miele.
Il nostro terroir è l’estremo Ponente Ligure, terra degli antichi Liguri, un unico popolo che poi è stato diviso dalla storia tra l’Italia e la Francia.
È un territorio ripido che dal mare in poche decine di chilometri raggiunge vette alpine con boschi di larici tappezzati di rododendri.

Un mosaico
di specie vegetali

La sua posizione geografica, le varietà del suolo e la presenza di climi diversi, dal mediterraneo al subalpino, rendono questo territorio eccezionalmente ricco dal punto di vista vegetazionale, tanto da essere considerato uno dei “paradisi botanici” d’Europa, con una concentrazione enorme di specie vegetali in rapporto alla estensione della regione.
Si stima che siano presenti il cinquanta per cento delle specie della intera flora nazionale e, tra queste, anche delle specie endemiche e altre estremamente rare nel mondo.
È anche un paradiso entomologico dove assieme alle api volano felici centinaia di specie di insetti impollinatori.
Questa incredibile biodiversità è dovuta anche all’alternarsi delle glaciazioni che hanno dato origine ad una eccezionale risalita di specie di piante mediterranee a quote insolite, come la permanenza a basse quote di alcune specie amanti del gelo.

Un territorio
incontaminato

È una terra incantevole e tuttavia difficile, impervia, che è stata nel tempo scarsamente urbanizzata e sono tuttora assenti insediamenti o attività industriali.
Il lavoro dell’uomo ha modellato i pendii delle valli ripide per ottenere le cosiddette fasce, le terrazze coltivabili delimitate e sorrette da muri a secco (i maixei), e perpetrare così una ostinata vocazione agricola per colture perfettamente adattate al territorio. Si pensi agli ulivi, ai vigneti, ai noccioli e ai fichi secchi, anticamente ai cereali.
Questi fattori, uniti alla presenza della vasta copertura boschiva a fasce differenti a seconda della quota, concorrono a creare l’ambiente incontaminato in cui viviamo e operiamo.
Passiamo dagli olivi ai castagni, dai boschi di pini silvestri alle faggete, alle foreste di abeti bianchi, fino alle praterie di alta quota. Siamo consapevoli della fortuna di allevare api in questo Eden.

I fiori
del nostro miele

Dalla costa alle cime montuose si succede una vasta gamma di piante nettarifere, molte delle quali officinali, che con condizioni climatiche favorevoli possono dare origine a pregiate produzioni di miele.
Sulla costa sono presenti notevoli concentrazioni di Rosmarino, Timo volgare, Corbezzolo. La recente scarsità di precipitazioni piovose ha reso queste fioriture stentate, occasionali e necessarie al mantenimento degli alveari.
Nella fascia pedemontana il Rovo bianco ed il Rovo fucsia, assieme all’Erica arborea, costituiscono una grande occasione, anch’essa condizionata fortemente dall’andamento climatico degli anni più recenti. Lo stesso si può dire per la fioritura dell’Acacia nelle zone vocate del Nord Italia, sulla quale influiscono piogge scarse, gelate tardive, lunghi periodi ventosi e piogge insistenti.
Tra una sfida e l’altra, durante le quali dobbiamo assistere le api con la nutrizione di soccorso, arrivano i momenti felici nei quali si possono realizzare produzioni anche notevolissime, talvolta in pochissimi giorni.

© Devauchelle Jules
Apiculture- Ruches à cadres, ruches jumelles- Etudes pratiques

Inseguire le fioriture più generose per realizzare raccolti memorabili è il sogno di ogni apicoltore da sempre.
Come gli Egizi risalivano il Nilo sulle piroghe con sopra i loro alveari, in Medioriente li spostavano a dorso di dromedario.

Da quarant’anni sono transumante con le mie api per avventura e necessità, per respirare nuovi posti non da turista, con la fortuna di conoscere le persone da una posizione di ospite, a volte non gradito, e tastare il polso della loro vera natura.

Transumanza

Dopo il Piemonte, la costa del Var ed i profumi di Maremma, giri della Vita, mi ritrovo in una selva assolata del Campidano cagliaritano tra cattedrali di eucalypti e pascoli accuditi da frugali pecore.
Là dove all’arsura estiva seguono le piogge autunnali che danno il via ad un succedersi continuo di coloratissime fioriture, api e pastori riprendono il ciclo cadenzato dei loro riti in una terra generosa di tutto e di contrasti.
Da tre anni una parte delle nostre api godono di questa meraviglia sarda ed uno “Zio” adottivo le cura con amore e dedizione.
Andare in Sardegna con questi ambasciatori alati mi fa sentire un po’ a casa e ripartire è sempre un arrivederci un po’ malinconico.
Voi meritate un premio e la Sardegna merita un viaggio che per breve che sia vi accompagnerà per sempre. Un posto strano dove la persona meno apparente vi rivelerà un patrimonio in sé.

Un viaggio
nei mieli d'Italia

Dalla Sicilia alla Alpi, in Italia si producono oltre 60 tipi diversi di miele monoflora.
Assaggiare i mieli d’Italia è un viaggio nella nostre ruralità tanto diverse e meravigliose che offre una sequenza di emozioni unica al mondo. Sappiatene godere.
Ogni miele merita d’essere oggetto di una contemplazione mistica. Il tavolo di casa vostra un cenacolo. Fategli incontrare la vostra bocca, apprezzatene le essenze a volte discrete, altre decise. Strutture sempre diverse accarezzeranno il vostro palato con sorprendenti sensazioni.

La bottega

La vendita diretta dei nostri prodotti avviene nei giorni di martedì, venerdì e sabato nel nostro negozio di Ventimiglia, sul lungo fiume in via G. Rossi, numero 5.

La mieleria

La nostra mieleria si trova nel centro storico di Breil sul Roia, dove si trova anche il nostro secondo punto vendita, aperto al mattino nel weekend.

Consultate gli orari di apertura dei nostri punti vendita qui

“Nella frenesia della vita moderna prendetevi il tempo di ringraziare per quello che la vita ha portato a voi.
Per quella grande opera che la piccola e precaria ape compie nella comprensione e nel mistero.
Io, apicoltore di nove lustri, mi sorprendo e meraviglio.
GRAZIE!”

Marco Ballestra

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